Sbagliando s’impara, criticando no

sbagliando s'impara

Ieri sera un mio amico, come uno psicologo senza codice deontologico, con il dito puntato contro ed un ghigno sarcastico mi ricordava delle mie ultime sventure…

‘..ma come hai fatto a dare fiducia a quello??’
e poi ‘Come pensavi di poter continuare quel business??’
‘Come hai fatto a non capire subito certe cose??!??’
‘Io al posto tuo..’

Partiamo dal presupposto che solo chi non fa non sbaglia e che la critica, è una reazione di difesa che le persone impaurite usano per proteggersi dai cambiamenti.

In questo anno ho sbagliato veramente tanto, anche perché, più cresco e più riservo una grande fiducia nel genere umano! E ogni volta che sbagliavo mi ripetevo, come un mantra consolativo ‘questa, la prossima volta, non la sbaglio più!’.

Gli sbagli ti avvicinano al modo corretto in cui si fanno le cose, è proprio vero che ‘sbagliando s’impara’.

Abbi il coraggio di tentare, l’audacia del buttarti, la consapevolezza nello sbagliare e prenditi sempre la responsabilità delle tue cazzo di azioni.

E soprattutto, smettila di criticare ma fai di più, mettiti in gioco e quando proprio vuoi sindacare,
c’è qualcosa chiamato feedback!

Il feedback può essere potenziante, quando risalti positivamente un aspetto, oppure migliorativo dove consigli di valutare la cosa più ampiamente.
Parti sempre da qualcosa che ti piace dell’altra persona e poi arriva a consigliare, questo é il feedback chiamato ‘a sandwich’, te lo assicuro che migliorerà sicuramente la tua comunicazione!

Buon appetito con il feedback a sandwich e mentre ricordate che sbagliando s’impara, occhio a non fare come il mio amico psico(fico)! N

E tu, fai o aspetti che gli altri facciano per emettere sentenza?????

Laurea no problem per competere nel mondo globalizzato

laurearsi facilmente

Quanto è importante essere competenti e concorrenziali in questo mondo globalizzato?

Del resto competenza deriva da competere e competere significa gareggiare.
Quindi la domanda è: siamo in grado di gareggiare in questo mondo?

Per gareggiare bisogna prepararsi, fare sacrifici e soprattutto scegliere un grande beneficio lontano a scapito di piccoli piaceri immediati.
L’ordine temporale cambia il tutto, riuscendo a vedere più in la del nostro naso possiamo focalizzarci su qualcosa di veramente importante per noi.

Dai tanti colloqui che nel tempo ho avuto il piacere di fare nel selezionare collaboratori, posso dire – per la mia esperienza soggettiva – che la maggior parte delle persone non sono altamente specializzate in qualcosa. Sarà che in Italia si tende a voler fare tutto, ma come ripeto sempre, oggi il mercato vuole eccellenza o convenienza.

Se non veniamo pagati per la specializzazione veniamo sotto pagati per la nostra incompetenza. E tu, cosa scegli?

Nulla è perso,
puoi laurearti molto semplicemente, senza frequentare l’università, pagare la retta e affrontare gli esami, basta che:

  • scegli l’area in cui vuoi essere veramente competente
  • acquista almeno 20 libri attinenti all’area scelta
  • leggili, sottolineali, prendi appunti, rifletti: studiali
  • spiega quello che hai appreso a quante più persone conosci (o scrivile in un blog, bello almeno quanto il mio: )
  • fai quello che hai appreso per almeno 21 giorni consecutivi (è risaputo che dopo un tot di giorni, quello che ripetiamo si radica in noi ‘repetita iuvant‘)

laurea no problem

 

Complimenti, il tuo corso di studio è terminato e ti sei laureato a pieni voti. Sei pronto ora a competere!

Buona competizione a tutti, graduati e non.

Puoi avere solo quello su cui ti focalizzi

focalizzazzione

Avete presente quando avevate deciso di acquistare quell’autovettura, quel paio di scarpe, quella bellissima borsa, quella maglietta?
Nel preciso momento della vostra decisione, improvvisamente, tutti avevano quella cosa che tanto volevate.

L’ho comprata io e tutti ora hanno quella macchina, borsa, scarpe..!

Avevano già quella macchina prima che tu la notassi, ma non te la prendere, ce ne saranno altri che la compreranno perché hanno iniziato a focalizzarsi dopo averti visto – con quel colore sgargiante degli esterni che si combinavano deliziosamente con gli interni in pelle di qualche animale estinto, ed il tuo vestito che faceva pan-dan con il resto dell’auto – anche se quando ti rivedranno, si dimenticheranno di tutto pensando che l’hai presa dopo di loro : )

La spiegazione è molto semplice, tutto si basa quindi sulla nostra capacità di focalizzarci su qualcosa.
Noi esseri umani, considerando le innumerevoli informazioni che abbiamo potenzialmente da processare , dobbiamo per forza di cose selezionare quelle che reputiamo più importanti.

quello su cui ti focalizzi si ingrandisce

Ci sono poi le persone di successo che si focalizzano sulle cose che ritengono veramente importanti,
altri che invece non si focalizzano o lo fanno per puro caso o condizionamento sociale.

E tu, sei focalizzato su qualcosa? E soprattutto, sei consapevole di quello su cui ti focalizzi?

Buona focalizzazione a tutti e, se avete problemi, cambiate le lenti oppure l’obiettivo.

focalizzarsi

La morte ci fa belli

la morte ci fa belli

Ogni volta la vita, con un lutto o l’avvicinarsi di esso, ci riporta e sbatte improvvisamente nei panni usurati dal tempo di esseri mortali che siamo. D’un tratto la nostra percezione si sposta su una time-line che non possiamo definire ma definita.

Il buffo è sentire persone che parlano come se fossero immortali: ‘Un giorno farò’ ‘un giorno sarò’ oppure ‘ho il mutuo a 30 anni ma la casa è mia..’. (anche io sono in queste ‘persone’).
Apprezzo tanto chi farà e sarà, ma prima di quel tempo? Vivrai solo per quel giorno? Sappi che, con la fortuna dalla tua parte, quell’atteso giorno arriverà e quando ti guarderai dietro forse avrai perso una vita da vivere, l’unica che avevi a disposizione. Cosa che ripeto spesso a me stesso!

E per il mutuo invece, nonostante ammiro tantissimo chi acquista e fa girare l’economia, sei sicuro che camperai altri 30 anni? Sei sicuro che potrai assolvere al debito contratto per tutto questo tempo? E poi, se tra 30 anni sarai ancora vivo e avrai diligentemente assolto all’intero pagamento, forse nella migliore ipotesi potrai dire ‘ho vissuto per 29 anni in una casa della banca ma da ora ne sono il proprietario..’. Non voglio dissuadere nessuno dal mutuo ma solo invitare a riflettere.

In un ordine temporale definito il senso di possesso – cosa che non mi appartiene – è paragonabile a voler costruire un immobile nel promontorio di Mont Saint-Michel, alla prima alluvione – cosa inevitabile – tutto sarà perso e risucchiato dall’acqua.

Ci dimentichiamo presto della realtà entrando negli indotti di una vita costruita sul niente, estraniandoci dai veri motivi che danno un senso a tutto il creato.

La morte ci fa belli quindi, quando, davanti ad essa, ci ripuliamo del futile e ritorniamo al fulcro della vita ovvero:
diamo amore, costruiamo rapporti, condividiamo con gli altri, diamo prima di avere, crediamo e siamo con-sapevoli di quello che ci accade.

Quando qualcuno muore, regalategli la vostra consapevolezza rispetto al vero valore della vita e quella morte sarà servita a qualcosa di concreto, la vostra evoluzione.

Nessuno mi può giudicare

nessuno mi può criticare

Per molti sarà cinico ma la realtà è che alla maggior parte della gente, e per gente intendo quella con cui non avete rapporti importanti e continuativi,  non frega un cazzo di voi.
(scusate il francesismo ma alcune parole vanno all’occorrenza dette)

Il motivo è molto semplice, ognuno di noi è completamente immerso nella propria realtà, le proprie esigenze, priorità, obiettivi e bisogni da soddisfare, che non ha tempo e voglia di immergersi nella vita degli altri.

E’ liberatoria questa cosa, soprattutto per quelle persone che danno molta importanza al parere degli altri. Partendo da questo presupposto, ripetendoci nella testa ‘tanto agli altri non frega un cazzo di me’ possiamo vivere una vita molto più spontanea e libera. Nessuno ti sta veramente giudicando se non, quando succede, per una piccola frazione che svanirà così presto da non lasciare tracce di essa.

Visto che solo la parte di realtà che percepiamo è reale,

nessuno ti potrà giudicare se crederai che agli altri non frega un cazzo di te

nessuno mi può giudicare nemmeno tu.. ‘ anche la canzone lo dice 🙂

Ora, come sempre ripeto, a te la scelta.

 

 

Divertimento che tormento

Divertimento

Affascinante il significato etimologico della parola
divertimento > divertire >> di-vertere = volgere altrove, allontanare, stornare.

Ricercare il significato e l’origine delle parole mi appassiona poiché ne amplia di sfumature, fattezze e arricchisce la comprensione di esse.

Ci divertiamo quindi, per significato etimologico,
quando volgiamo altrove la nostra attenzione rispetto la normalità o quando semplicemente ci allontaniamo da essa.
Come se la nostra normale condizione fosse estranea al piacere e quindi al divertimento.

L’importante correlazione tra divertimento e felicità mi porta a scrivere questo post,
e soprattutto il voler rispondere alla domanda:

quando siamo felici? 

Mi sono spesso posto questo dilemma e nel tempo ho maturato la consapevolezza rispetto il divertimento,
racchiudendone il significato i in questo mio aforisma:

ci divertiamo pienamente solo nel momento in cui pensiamo a quando ci divertiremo o ricordiamo a quando ci siamo divertiti 

Pensa ora ad una qualsiasi vacanza o situazione in cui ricordi di esserti divertito, aiutati guardando una foto o magari un video.
Torna indietro e lascia riaffiorare le sensazioni che provavi nel momento in cui le stavi vivendo, percepivi  lo stesso divertimento? Eri felice? E soprattutto, eri consapevole di questo?
Se si, complimenti per la tua consapevolezza. Ma nella maggior parte dei casi succede l’opposto, l’abitudine e il dare subito per scontato qualcosa che ci sta accadendo la fanno da padrona, da qui il significato del termine ‘volgere altrove’.
In questo forse si basa tutto il segreto dell’essere felici:

volgere altrove la nostra attenzione ed esserne consapevoli nel preciso momento qui e ora

Viviamo in un momento che non è il presente, alcuni nel passato, altri nel futuro.
Di conseguenza non possiamo divertirci ora ma, assaporare il futuro o, nel futuro, rivivere il passato.
‘Che bei tempi.. prima era tutto diverso, non torneranno più..’ oppure ‘Che bello sarà quando saremo.. succederà.. faremo..’

Non sono i tempi a ritornare o lo cose a cambiare ma sarai tu a non avere più la possibilità di assaporare quello che la vita ha da darti. 

quando ti diverti

Vivi consapevole, vivi ora.

Il benessere mentale

Salute Mentale

La nostra mente è come uno schermo di un cinema,
che a seconda della dimensione delle immagini, del volume dei suoni,
dei colori e della luminosità,proietterà un film che spesso preferiremo non vedere.

Fino a questo punto la cosa potrebbe andare anche bene se non che,
la maggior parte delle persone, ha la convinzione (limitante) che,
a cambiare le immagini e le modalità di proiezione,
ci sia un omino al fondo della sala della nostra percezione, che nessuno può comandare.

Fai qualcosa per il tuo benessere mentale?

L’omino al fondo della sala sei proprio tu e solo che ti sei abituato a mandare
sempre le stesse immagini nelle stesse modalità, ma

se continui a fare quello che hai sempre fatto, otterrai i risultati che hai sempre ottenuto!

Per primo, prendi consapevolezza di poter cambiare le modalità di proiezione di tutta la realtà che ti scorre nella mente e con essa, tutto il carico emotivo che ne deriva.

Per capirci, prova a vedere un film magari 3d (ad alto impatto emotivo) al cinema e poi,
vedi lo stesso film dal tuo cellulare e capirai quanto contano le modalità che caratterizzano l’emozione che proviamo da un’immagine e dalle sue sub-modalità (grandezzaluminositàcontornisuonigustipercezioni..) che ne rileviamo.

Detto questo è logico che se ingrandiamo le immagini e tutte le possibili sub-modalità, aumentiamo l’impatto che abbiamo nella nostra neurologia.
Per inverso, se riduciamo tutte le sub-modalità che abbiamo a disposizione,
possiamo ridurre tutto l’impatto emotivo che ne potrebbe derivare.

Troppo semplice?
Si e,

il fatto che solo le cose difficili funzionano
è un altra convinzione limitante che qualcuno ci ha fatto credere!

Provare per credere..
(Post ripreso dal mio blog Boxe And More sulla salute ed il benessere)

Successo Succedere

Successo Succedere

Fino a quando non sei coinvolto motivato e appassionato (hai presente quando sei innamorato, quando devi partire per una vacanza, quando ti senti pieno di tutto quello che sei..), ci sono esitazione,
la possibilità di tornare sui propri passi,
una costante mancanza di fiducia.

Nel momento stesso in cui ti impegni definitivamente,
si muove anche la Provvidenza.

Qualunque cosa puoi fare o sognare, dalle avvio!
L’audacia porta in sé il genio, il potere e la magia.

Successo è il participio passato di succedere,
fai succedere le cose.